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La ricerca della logica

Mi capita spesso di sentire la domanda, soprattutto nell’uso di un software, del “perché è fatto così?” La ricerca di una logica nel processo.
Può sembrare una domanda ovvia e scontata, ma apre la porta a un ulteriore approfondimento. Cosa distingue la logica dall’abitudine?

Si tende a considerare logico una cosa che siamo abituati a fare o a considerare ovvio. Quando in realtà, non vi è alcuna logica diretta e la risposta “perché un programmatore si è alzato la mattina e ha deciso così” fa sollevare più di un sopracciglio. La risposta non è logica.

Eppure la nostra storia non ha certo bisogno di particolari esempi per mostrare la sua totale illogicità apparente. Come se il nostro modo di vedere il mondo sia logico e la ricerca della logica sia dovuta.

Facciamo un esempio concreto, da italiani vi siete mai chiesti perché l’inglese, così come altre lingue, si scrive in un modo e si legge in un altro?
Anche qui la logica sembra essersi persa per strada, ma basta studiare per rendersi conto che la verità è più complessa e che ogni standard è un lungo viaggio.

Se alla domanda: perché si legge così anche se è scritto colì? Qualcuno vi rispondesse “perché uno stampatore si è alzato la mattina e ha deciso così“, come reagireste?

esempio di caratteri non standard

Attenzione, che la risposta non è del tutto errata. L’Old English aveva caratteri, come Æ o Þ, che non avevamo un corrispettivo nei caratteri di stampa dell’epoca, basati sul tedesco o sul francese, e, non essendoci una grammatica ufficiale, ogni stampatore ha effettuato delle scelte per avvicinarsi il più possibile a quello che, secondo le sue disponibilità e il suo gusto, era la corretta via.

Un lavoro d’equilibrio tra possibilità e disponibilità che ha decretato la standardizzazione dell’inglese scritto. Quindi, usando la logica sarebbero serviti dei caratteri speciali, un’entità certificatrice per la traslitterazione, uno standard di stampa e una grammatica certa. Tutte cose che non vi erano né agli albori della lingua inglese né agli albori dell’informatica.

Oggi ci siamo “abituati” (si spera) a trovare applicati i principi di accessibilità, usabilità, di user experience, regolamentazioni, framework.

Ciò non toglie, che non tutto può essere uguale per tutti e non si possa applicare una logica universale. E nel dubbio, qualcuno prenderà una decisone e in tanti lo seguiranno (o lo malediranno).


Riferimenti, se volete saperne un po’ di più sull’evoluzione della stampa e dell’inglese:

https://cpercy.artsci.utoronto.ca/courses/6362Olague1.htm

https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/0268117X.2022.2134917

https://www.europeana.eu/en/blog/from-manuscript-production-to-the-printing-press

Early Modern Printers and the Standardization of English Spelling on JSTOR

Famous Early English Printers – England and the Printing Press: A Subject Guide – Research Guides at Library of Congress (loc.gov)