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Confini irreali e il copyright

Ho parlato spesso delle nuove linee guida della Comunità Europea in tema di Intelligenza Artificiale, considerando che a breve avremo anche le sanzioni e le linee di condotta degli organi della magistratura. Come ogni nuovo “paletto” occorre prestare attenzione al fatto che queste garantiscano il libero mercato, la competizione tra grandi e piccoli player, e sempre l’utente impattato dal servizio o prodotto.

Se questo non accade, saranno solo un altro limite alla competitività di un intero settore e continente perché in un mondo connesso il concetto di confine geografico è sempre più aleatorio ed effimero. Questo purtroppo accade già oggi con dei confini irreali e il copyright.

La danza di Matisse, 1910, come esempio per Confini irreali e il copyright

Senza scendere in dettagli complessi, osserviamo l’opera di Matisse chiamata “La danza“. Questa opera si trova oggi nel museo dell’Ermitage di San Pietroburgo.
Questa è un’opera famosissima ma chi ne può sfruttare legalmente la sua immagine per scopi commerciali senza pagare alcuno diritto d’autore? Dipende.

Dipende dal paese in cui si trova l’azienda che vuole usarla e dal paese in cui vuole distribuire il prodotto derivato.
Andiamo con ordine, la legge sui diritti d’autore è diversa da settore a settore. Ogni anno i siti specializzati in letteratura pubblicano le opere che sono diventate di pubblico dominio, secondo il calcolo del proprio paese. Nel 2021, per esempio, sono pian piano diventati accessibili, in Italia, gli scritti di Cesare Pavese. Gli Stati Uniti invece dovranno aspettare fino al 2036 per poter accedere al primo romanzo.

La legge italiana dispone che i diritti d’autore scadano dopo 70 anni dalla morte dell’artista. La legge statunitense prevede che i diritti scadano dopo 95 anni dalla realizzazione / pubblicazione dell’opera. L’opera di Matisse è di libero dominio negli Stati Uniti dal 2005, essendo stata realizzata nel 1910. L’Italia dovrà aspettare il 2024, essendo Matisse morto nel 1954. La Cina adotta lo stesso principio dell’Italia, ma abbassando il tempo di attesa a 50 anni, come il Canada.

Mappa astratta con confini e terre sconosciute
Mappa astratta con confini e terre sconosciute

Una legge o un divieto sono visioni del mondo che si vuole costruire, ma occorre che non sia un limite invalicabile alla possibilità di cambiare, si spera in meglio (ma definire come vuol dire “meglio” richiede un libro a parte). Occorrerà anche rendersi conto in fretta se qualcosa non funziona: evitando di ripetere la stagione del proibizionismo.

Avremo in futuro modelli di Intelligenza Artificiale diversi per ogni paese per le regolamentazioni etiche, per la GDPR, per i diritti d’autore delle opere utilizzate per addestrarli? Continueremo a legiferare anche per la AI per confini irreali come fatto per il copyright? Quali le alternative?