Dell’attuale situazione in Italia di ChatGPT sappiamo un po’ tutto. Il garante della privacy italiano ha rilevato delle irregolarità nella gestione dei dati sensibili dei cittadini italiani. In risposta, OpenAI, l’azienda dietro ChatGPT, ha sospeso il servizio nel nostro paese in attesa di poter comprendere e ottemperare alle richieste.
Non mi soffermerò sul concetto di giusto o sbagliato, ma proverò a fare l’avvocato del diavolo etico sulle diverse reazioni e a porre delle domande sul nostro senso di giustizia e legalità, in modo semplice.
Immaginando di vivere in un paese meraviglioso. Una mattina ci alziamo e scopriamo che il governo ha dichiarato illegale il latte. Immaginiamo allo stesso tempo che i principali giornali e telegiornali pubblichino la guida su come avere lo stesso il latte: viaggi organizzati all’estero, spedizioni camuffate su internet, la mucca per uso personale, etc.
Quale sarebbe la nostra reazione? È giusto o sbagliato?
Immaginiamo che il giorno seguente il governo decida di dichiarare illegali le droghe leggere. E che i giornali aprano la prima pagina del loro portale con:
- prenota il tuo viaggio per Amsterdam, menù degustazione incluso.
- la giusta quantità per rientrare nell’uso personale ed evitare guai.
- la mappa dei migliori spacciatori online.
Come reagireste?
Ho scritto più volte che etico non vuole dire rispettare la legge e nemmeno usare il buon senso. Se ci pensate chi finanzia Greenpeace o una della tante onlus che operano nel Mediterraneo sa che sta finanziando delle attività non sempre legali ma crede che il fine giustifichi i mezzi, che sia salvare una specie in via di estinzione o persone alla deriva su un barcone. Le loro azioni (che sono le nostre) violano trattati internazionali, autorizzazioni di pesca legali, divieti nazionali.
Perché accettiamo una sfida alle autorità in un caso e non in un altro?
In queste settimane abbiamo assistito allo stesso fenomeno. Giornali e social pieni di articoli combo: ChatGPT e VPN. La narrazione del perché del blocco e le interviste agli esperti accanto al modo, più o meno legale, di usare una VPN per continuare a usare il servizio.
Ora, soffermiamoci sulla legalità dell’uso di una VPN. Se un servizio non è aperto al nostro paese, usandolo via VPN stiamo commettendo un illecito? I dissidenti di paesi come Iran e Cina lo fanno sapendo il pericolo che corrono.
Il nostro governo afferma che siamo in pericolo, noi ignoriamo il governo e ci procuriamo lo stesso latte e droga. Chi ha ragione? In USA, se dovesse essere bannato TikTok, chi vi accederà usando una VPN sarà automaticamente un criminale, secondo il Restrict ACT.
OpenAI non ha nessun reale interesse a bloccare i cittadini italiani, ma se i cittadini fossero della Nord Corea?
Qual è la soglia che fa puntare il dito verso chi viola legge che crediamo giusta e ci fa violare la legge che riteniamo iniqua? Coloro che chiamiamo padri della patria, per gli austro-ungarici erano terroristi.
Il caso ChatGPT e VPN non è soltanto una questione tecnico-giuridica. Cosa ne pensi?